Un pomeriggio di novembre,

Guardo al giorno,

Il tempo inesorabile lo accompagna al tramonto.

Il sole se ne sta disteso all’orizzonte,

Sembra che lì abbia cucito,

Il giorno e notte,

Sulla linea dell’infinito,

Una stoffa dall’aspetto rosso.

E nel chiaroscuro,

S’intravedono le trame,

E i colori del vestito,

Che abbiamo indossato,

Tutto il giorno.

Adesso,

Vien la Notte,

Tira e strappa le vesti che ci ricoprivano,

Che la vita ci aveva donato,

E restiamo nudi,

Col Cuore pieno soltanto di ricordi.

Giuseppe La Mura nov 2022
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web

Cos’erano i baci,

Quelli acerbi.

Aspri come il sapore dei limoni,

Sapevano di lotta per amore,

Di gelosia furiosa e tenerezza.

Erano incendi che devastavano l’anima,

Dove tutto o niente era la regola.

Poi,

Arrivarono i baci gentili,

Appassionati,

Che tutto imparano e insegnano,

Dove aprire la porta del Cuore,

Ed lasciar entrare l’Amore,

Senza chiedere,

Senza pretendere,

Erano baci in silenzio,

Dove c’erano racconti e storie sempre nuove,

Dove camminavo senza far rumore.

Giuseppe La Mura nov 2022
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web

Ritrovarsi davanti ad una pagina bianca,

Come a guardare il mare,

Al chiarore delicato del nuovo giorno,

Appena Illuminato dalle prime luci dell’alba.

E immaginare,

Iniziando dal proprio sentire,

Più profondo,

A poggiare la punta delle matite, dei colori,

A disegnare un nuovo giorno,

Un nuovo percorso,

Partendo dalle poche cose prese da ieri.

E anche se tra le mani,

Di ieri resta un briciolo,

Un pugno di sabbia,

E’ grazia iniziare a dare forma,

A plasmare quel poco che si ha,

Un giorno migliore,

Ad avere fiducia,

Ad ogni passo,

Del proprio Cuore.

Giuseppe La Mura nov 2022
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web