Strade deserte,

Accese di sole ,

Lamiere roventi,

Tetti rosso fuoco,

Anime esanime,

Giardini rinsecchiti

Giacciono i fiori nudi

Come le panchine vuote.

Quanta malinconia

Ha dentro di sè il vento caldo,

Silenzioso,

Affetta il tempo lentamente,

Quanto vuoto intorno,

Quanto vuoto interno.

Centri commerciali pieni di gente,

Tutti a bere un sorso d’aria fresca,

Insegne a neon spacciano e vendono vita,

Mentre fuori il mondo brucia.

Ma tu resti qui,

Accanto,

Non ha più nulla da toglierti,

Seminuda,

Ti guardi allo specchio,

Nei miei occhi cerchi qualcosa,

Ti avvicini e mi prendi le labbra,

Bevi dal cuore,

L’unico respiro che ho,

Vieni a prenderti tutto,

Così che io possa sentire l’Amore.

Giuseppe La Mura lug 2021
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web

Lascia tutto lì,

Senza pensarci due volte,

Porta con Te i tuoi occhi

Chè io possa vedere la tua strada,

Porta con Te la tua pelle,

Chè io possa imparare i profumi che senti,

Porta con Te la malinconia, la tristezza, il dolore,

Chè io possa capire come ti senti,

Porta con Te l’Anima, i colori,

Chè io possa imparare a sognare un mondo nuovo,

Porta con Te il Tuo Corpo,

Chè io possa sentire come respiri la vita,

Porta con Te il Tuo Cuore,

L’unica valigia dove infilerò il mio essere,

Chè io possa imparare da Te cos’è Amore.

Giuseppe La Mura lug 2021
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web

Sento il tuo tempo,

Mi avvicino al tuo respiro,

Ogni attimo,

Ogni tuo istante è vita che scorre,

Nelle vene il torrente rosso,

Negli occhi il cielo,

Tra i capelli il vento.

Anche nell’Anima

Scorre il tuo tempo,

T’accarezza l’Amore,

Mentre ti scompiglia il Cuore.

Giuseppe La Mura lug 2021
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web

C‘è il vento fresco stamattina,

Passa le imposte,

Si muovono i tuoi capelli,

Si sente il profumo del tuo corpo.

Le leggerezza dei tuoi pensieri al mattino,

Che pure le ombre della sono sparite,

Portate via dal chiarore dell’alba

D’una estate troppo densa e calda.

E nei tuoi occhi vedo il mare,

Sento l’odore delle spume bianche

Il tuo corpo così sinuoso,

Ricorda le forme rotonde delle soffici nuvole,

Mi baci e sento il sapore del sale,

Mentre il Cuore mi batte così forte,

Impetuoso e smanioso,

Star con Te mentre facciamo l’Amore.

Giuseppe La Mura lug 2021
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web

 

You’re so Vain – Carly Simon

Son of a gun
You walked into the party like you were walking onto a yachtYour hat strategically dipped below one eyeYour scarf it was apricotYou had one eye in the mirror, as you watched yourself gavotteAnd all the girls dreamed that they’d be your partnerThey’d be your partner and
You’re so vainYou probably think this song is about you
You’re so vain (you’re so vain)I bet you think this song is about youDon’t you don’t you?
You had me several years ago when I was still quite naiveWell you said that we made such a pretty pair and that you would never leaveBut you gave away the things you lovedAnd one of them was meI had some dreams they were clouds in my coffee clouds in my coffee andYou’re so vain
You probably think this song is about youYou’re so vain (you’re so vain)
I bet you think this song is about youDon’t you don’t you don’t you?I had some dreams they were clouds in my coffee clouds in my coffee and
You’re so vainYou probably think this song is about you
You’re so vain (you’re so vain)I bet you think this song is about youDon’t you don’t you?
Well I hear you went up to SaratogaAnd your horse naturally wonThen you flew your lear jet up to Nova ScotiaTo see the total eclipse of the sun
Well you’re where you should be all the timeAnd when you’re not, you’re with some underworld spyOr the wife of a close friend wife of a close friend and
You’re so vainYou probably think this song is about youYou’re so vain (so vain)I bet you think this song is about youDon’t you don’t you don’t you?
You’re so vainYou probably think this song is about youYou’re so vainProbably think this song about youYou’re so vain

Sulla faccia delle Donne – Vasco & Stadio

Sulla faccia delle donnaBatte quasi sempre il solePer noi che se non ci fossero loroA noi che basta una parolaAnche un gesto solamentePer cambiare il colore di un giornoChe cerchiamo e troviamoIn ogni donna un’amicaE se poi ci ritroviamoPuò durare anche una vita
Invece noi che ogni donna è un’altraE un’altra donna ancoraÈ un biglietto della lotteriaÈ volerla a tutti i costiAnche solo per un’oraE sperare poi che se ne vada viaChe passiamo le nottiEd i giorni distrattiNoi che ci dimentichiamoCome una stretta di mano
Madri, sorelle, povere ma belleSuore, puttane, bellissime befaneCarine ma basse, ricchissime ma grasseOssigenate e rosse, con quante ce ne fosse
Io, io mi innamorereiE invece io, io prima me la farei
Dentro agli occhi delle donneCi sta il mondo tutto interoPer noi, che c’è solo l’amore veroNoi che non ci gireremoMai dall’altra parteE che prima di dormire salutiamoChe diciamo “ti amo”Senza avere problemiSempre alla stessa donnaE perché siamo sinceri
Invece noi che ogni donna è un’altraÈ un’altra donna e bastaTutte uguali, tutte comunque siaCos’è questa frenesiaA pensarci veramenteA pensarci bene, nessuno sa cosa siaE passiamo le notti ed i giorni distrattiNoi che ci dimentichiamoNoi che dopo ci addormentiamo
Madri, sorelle, povere ma belleSuore, puttane, bellissime befaneCarine ma basse, ricchissime ma grasseOssigenate e rosse, con quante ce ne fosseMadri, sorelle, povere ma belleSuore o puttane, bellissime befaneCarine ma basse, ricchissime ma grasseOssigenate e rosse, con quante ce ne fosse

Le prime luci dell’alba,

Ma il buio della notte sembra infinito,

Non entrano negli occhi tutti i tuoi sogni.

Una luce, un lampo scagliato dal cielo,

E la pioggia che cade.

Il suono dell’acqua,

Batte forte alle imposte socchiuse,

Sembra di avercela dentro, la pioggia in piena,

Ad un passo dalle rive del Cuore.

Ti volti,

Cerchi sulle mie labbra il mio sogno,

E’ lì che dorme,

Accanto e stretto fortissimo al Tuo,

Si fa strada un timido sole,

Sui tetti delle case che dormono ancora

Ti bacio,

E la pioggia si acquieta.

Giuseppe La Mura lug 2021
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web

#piccoleStoriediAmore (parte 1)

C’è stato un periodo della mia vita in cui facevo pianobar, utilizzando tutti i tipi di effetto “pianoforte” che la mia tastiera fosse in grado di “suonare”. Eravamo in due, l’altro mio compagno di viaggio, Umberto, aveva il compito di cantare e programmare il ritmo e l’accompagnamento con l’uso di un’altra tastiera elettronica. E, a parte qualche sporadica apparizione in qualche pub, il nostro luogo di lavoro erano pranzi e cene post matrimoniali, battesimali e prime comunioni. Assoldati direttamente dall’organizzazione del ristorante dove si svolgevano queste feste, avevamo la nostra scaletta fissa, collaudata, fatta da musica per il semplice intrattenimento di sottofondo per poi arrivare ai picchi dove tutti dovevano, sottolineo dovevano perchè era la sposa che ovviamente voleva che tutti si divertissero alla sua festa, fino a scatenarsi quando oramai tutti avevano ingurgitato almeno 1 litro di vino….continua (*)

Giuseppe La Mura lug 2021
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web

Il sole,

Esplode oltre la finestra,

Illumina, irradia, abbaglia,

Una morsa i suoi raggi

Azzannano l’anima,

S’appiccicano alla pelle.

Entro in casa,

Sento già che sei seminuda,

I vestiti sono gettati a terra,

Le scarpe disperse,

Il muoversi lento dei tuoi passi.

Sei ribelle,

Sento il sangue ribollire,

Muoversi come lava fusa sotto la tua pelle.

Il tempo di entrare,

Che i tuoi occhi li sento già oltre la camicia che indosso.

Un attimo e sale il desiderio di baciarti,

E un attimo ancora dopo,

Sono già nudo

E ricoperto del tuo corpo

Addosso al mio.

L’estate fuori,

Il mare dentro di Te,

L’odore del tuo corpo,

Della tua passione che affonda nella mia.

Giuseppe La Mura lug 2021
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web