Divenni cieco
C’era solo Lei
Ad Illuminare d’Amore i giorni miei.
~
Divenni cieco
C’era solo Lei
Ad Illudere d’Amore i giorni miei.
Giuseppe La Mura 28 lug 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Divenni cieco
C’era solo Lei
Ad Illuminare d’Amore i giorni miei.
~
Divenni cieco
C’era solo Lei
Ad Illudere d’Amore i giorni miei.
Giuseppe La Mura 28 lug 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Scrivo in silenzio
Per farti ascoltare come sia pieno il Cuore.
Un tempo le mie parole cadevano nel vuoto
Negli abissi dell’Anima
Piume di piombo senza far alcun rumore
Annegando nella baratro della mia solitudine
Che si specchiava simile alla tua.
Raccogliesti quelle parole
Le portasti nel tuo grembo
Come fossero foglie secche
A riempire gli spazi ancora bianchi
Di un vecchio album pieno di ricordi.
Ora scrivo nel silenzio
Per farti sentire dentro me
Il battito all’unisono di due Cuori
Uniti per mano per tenersi stretti i loro tremori
Fatti coi respiri profondi
Vivi nelle loro emozioni.
Giuseppe La Mura ott 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Flavio Almerighi almerighi.wordpress.com
C‘è un posto unico
Dove far l’Amore
Io e Te.
Dentro Te
Dentro Me
Racchiusi e stretti
Tra i veli delle Anime, libere come il vento.
E
Sfiorando
Leggendo
Baciando
I pensieri scritti
cuciti col sangue dalla vita
sui veli ammantati di bianco
Leccheremo le Poesie
Odoreremo gli Inchiostri
Ameremo le follie
Imprigionate tra le ferite aperte
*
Passano col tempo
Tutti i tuoi perché,
E restano negli occhi
Soltanto inutili domande,
Prive oramai di alcun senso.
Perchè in inverno cadono le foglie,
Perchè la vita è a volte così dura,
Perchè l’amore è una stagione
E il suo tempo è lungo quanto il giorno.
Le domande, sempre quelle.
E poi succede che il silenzio ti racconti le risposte.
A volte accadono tramonti,
La cui bellezza resta immutata,
Come i tuoi lineamenti,
Lascino senza respiro Me,
Senza che ci siano inutili parole.
E l’amore,
E’ come un tramonto,
Bellissimo,
Eterno…
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“Mah, non è perchè voglia far il difficile. Ma questi per me non sanno di giorni della merla, dove bisognerebbe stare più al riparo da tutto, fegato e stomaco compresi. Lavoro fino a 11 ore di fila perchè il capo vuol risparmiare sul personale. Mi disse “dai, sarà per al massimo una ventina di giorni (era il 12 dicembre) e in questo periodo non lavoreremo tanto; poi dopo capodanno tornerai al tuo posto, il tempo di trovare un sostituto.” Intanto è finito gennaio, non c’è nessun sostituto, inoltre un collega sta a casa per “crisi d’ansia” da almeno 20 giorni e io e una mia collega ci stiamo consumando lavorando troppo e con un carico di responsabilità enorme. Ci vorrebbe una copertura per lo stomaco, per i nervi, per il fegato. Altro che giorni della merla. Questi sono Giorni del Cazzo, altrochè.”
Giuseppe La Mura 29 gen 2019
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
Le calze nere di seta
Un sottile velo dove nascondi
L’Anima del tuo Cuore.
In quella fredda sera,
In quella casa immersa nel vento
Le hai sfilate con la tua delicatezza
E ricoprendo i miei occhi solo di Te
Hai posato nel mio grembo il tuo Amore.
Giuseppe La Mura mar 2018
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Era Amore
Era scelta e libertà lo stare insieme
Era Amare le fragilità
Era esserci nel vuoto
Erano baci e carezze che stringono e tengono
Senza vincoli
Senza catene
Eravamo in due a tenersi in bilico
Era Amarsi reciprocamente
Con immensa fiducia e lealtà
Era anche salutarsi
Aspettare l’imprevisto
Lasciarsi con un abbraccio
E partire nel cuore della notte e andar via.
Era Amore
Di quelli che non incontri mai
Due volte nella Vita.
Giuseppe La Mura giu 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Sentivamo le nostre mani
Calde
Nascoste al sole asciutto dei nostri occhi
Luccicanti
Eravamo spighe di grano
Intrecciate tra le onde del mare
Le nostre Anime fluttuavano,
Su una barca e una vela,
Eravamo come fiori accarezzati dal vento.
E l’Amore ci agitava
Imprevedibile, incostante, etereo
Amarsi per un attimo,
Era la nostra intima conquista dell’eternità.
Giuseppe La Mura giu 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Dolor
Los que ya conocen desde hace algún tiempo
Aprendió a tragar
Gota a gota
En silencio absoluto
una oración
Frente a ningún Dios
a la intoxicación
ahogarse
En mil ríos de lágrimas estúpidas
Por no escuchar más emociones en el corazón
Atravesado por las espinas
nacidos entre las venas y el amor.
Giuseppe La Mura gen 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Una volta,
T’ho vista commossa mentre guardavi il tramonto.
Ti preoccupavi così tanto della vita,
Di non far del male agli altri,
Che un tuo gesto potesse ferire qualcuno.
Chè ti spaventava il buio,
E avevi paura della solitudine.
Era estate,
Quando avevi l’amore nelle dita,
Quando al tramonto,
Nel pudico rossore,
Ti lasciavi scaldare ancora un pò dal sole,
E i girasoli andavano a dormire
Lasciando soli i campi di grano.
Giuseppe La Mura 19 gen 2019
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
La vita va avanti così,
È tutto già scritto nel vento e nelle stagioni
Il destino.
Sembra ieri
Ma è già un altro giorno,
Pieno denso di luoghi comuni,
Di azioni che si ripetono.
La vita va avanti,
Ma vorresti scendere da questo inutile carosello,
Dare un senso,
Scrivere un giorno diverso,
A partire dalle emozioni,
Che sembrano sepolte nell’anima
Mentre i tuoi occhi luccicano
Sembrano rose appena bagnate dalla rugiada all’alba.
Giuseppe La Mura 17 gen 2019
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
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