Il desiderio di Te
È forte
Passerò le ore
Accarezzando Te
A sfilarTi le perle
I più intimi tuoi pensieri
Ora dopo ora
Da questa infinita notte.
Giuseppe La Mura gen 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Vivo i giorni nella solitudine
Il desiderio di Te
È forte
Passerò le ore
Accarezzando Te
A sfilarTi le perle
I più intimi tuoi pensieri
Ora dopo ora
Da questa infinita notte.
Giuseppe La Mura gen 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
E immagino Eva che sussurra qualcosa tra se e se poco prima di cogliere la mela:
-” ma di quale peccato cianciate, di cosa dovrei aver timore se colgo la mela di quell’albero piuttosto che degli altri? Non siamo tutti uguali noi figli di Dio? cos’è questa differenza? Questa disuguaglianza? Razzismo? Classismo?
Siamo nati per Amore e l’unico nostro senso è Amare questa vita, amarci, non puntare l’indice, non uccidere, non mistificare la realtà.
Io la mangerò lo stesso questa mela proibita, perchè sono nata libera, pura dal peccato.
Il peccato è non vivere, il vero peccato è non Amare, equivarrebbe a non conoscere, a non discernere il bene dal male.”-
L’immagino così Eva, ed era una Donna forte e intelligente, libera da ogni forma di peccato.
Giuseppe La Mura gen 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Se sai giocare, sfiorando appena con dolcezza il profondo dei suoi occhi, senza aver timore alcuno, senza limiti e freni, senza regole, senza esser scortese, accarezzando le sue mani tremanti, i suoi seni gonfi, abbracciandola nelle sue piccole infinite fragilità, con tatto e riverenza, con sorriso ed eleganza, con ruvidezza e gentilezza, sussurrandole parole languide, senza mai presunzione alcuna, penso che una Donna potrebbe sciogliersi nei capelli e farti sentire il profumo del dolce caldo ventre.
Giuseppe La Mura gen 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Arrivò l’inverno nei Cuori
Non avevamo abbastanza Amore
Per riscaldarci le mani.
Lasciammo le imposte spalancate
Negli occhi spenti
Spirò silenzio,
Portò via tutto di noi
Disperdemmo le Anime nel vento gelido.
Giuseppe La Mura gen 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Eravamo in due
In due si dividono le albe, le notti.
In due si sopporta il caldo, il freddo.
Eravamo in due
Con l’Amore tra le mani.
Se uno di noi fosse caduto
L’altro l’avrebbe aiutato ad amarsi insieme, ancora.
Giuseppe La Mura gen 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
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Conosco
Il nome delle Stelle più lontane
Giungo
Fino ai limiti più remoti dell’Universo
Dove un tempo…
Ebbe inizio il primo battito dell’Uomo.
Eppure
Vorrei conoscere il tuo Cuore
Così vicino al mio
Così lontano dalle mani.
Vorrei
Proteggerlo
Osservarlo,
Per qualche istante,
Giusto il tempo d’un soffio della mia effimera vita
Da vivere accanto a Te.
Giuseppe La Mura gen 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Un giorno,
Altre incomprensioni,
Silenzi incollati ai muri dell’Anima,
Battiti muti
Quelli d’un cuore che agita il vento
Sono solo cronache
D’un giorno disordinato
Il senso caotico sconnesso della vita.
Giuseppe La Mura gen 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Camminavo
Verso casa Tua
Era il tempo del nostro Amore
Intravedevo la luce del Cuore,
Un comignolo di fumo sottile
C’era il Sole appena al tramonto
E la notte scendeva implacabile, lenta
Silenziosa come neve fresca
Cancellava i miei passi stanchi
E il tuo cielo s’illuminava di baci e stelle.
Giuseppe La Mura gen 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Il buio,
Le tenebre della notte,
Le ombre,
La tua Anima
Non ho paura se mi stringerai le calde mani.
Sono fuochi scintillanti i tuoi occhi,
Li seguirò
M’immergerò
Passo dopo passo arriverò
E troverò spalancata la porta del tuo Cuore.
Giuseppe La Mura gen 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
Dicono di me che sono triste, malinconico, che vivo di solitudini, che non so amare, che sono piatto e che la mia vita è un piattume. Che non ho nulla di bello da offrire, e che pertanto non possa essere amato, perchè la mia vita è triste.
Non ho parole, le parole le ho consumate già tutte e continuerò a consumarle tra un giorno triste e l’altro. E per chi non ci sarà non avrò più parole da dire, perchè per essi sono prive di alcun senso, prive di amore, di vita.
Per loro sarò come defunto, perchè mai realmente esistito.
E continuerò a sognare dinanzi al mare, guardando l’infinito perdersi all’orizzonte.
Giuseppe La Mura gen 2017
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web