#piccoleStoriediAmore

mare

C’era il vento, lo portava Lei nei pensieri miei.
Frusciare di canne sulla spiaggia, il sale sulle labbra, il sole accecante negli occhi, il silenzioso svolazzare della gonna, il seno nascosto nel bikini. Era una giornata troppo calda per starsene a cuocere stupidamente sulla sabbia. Ero un incendio che cercava rifugio nel suo mare, nei suoi occhi, spegnermi sulle sue labbra, dentro il suo corpo.
Le mi guardava, sorrideva maliziosa e ingenua, aveva intuito i miei pensieri e giocava mordensosi le labbra. E poi aggiunse:
-“spalmami un pò di crema sulla schiana e poi vai a mare. Fatti un bel bagno, rigenerati, rinfrescati, nuota, rilassati e goditi il sale sciolto nel sole che ti accecherà gli occhi. Mi sembri troppo accaldato”-.
E mentre lo diceva rideva prendendomi in giro.
Le spalmai la crema, c’era tutto me nelle mie mani su di lei. Le scrivevo in silenzio la mia voglia pazza di fare sesso con Lei. M’inventai acrobazie con quelle mani che trasudavano tutta la passione e la voglia incontenibile di Lei. Mi avvicinai, sconfinando territorialmente, sulle curve del seno. Andai al mare, senza accusare il colpo.
Era sicuramente meglio star li anzichè bruciuare inutilmente accanto a Lei.
Nuotai, mi rilassai e dopo poco la vidi che veniva verso il mare, a piccoli passi verso me.
Si tuffò e aspettai se davvero volesse avvicinarsi o semplicemente bagnarsi e risalire a prendere il sole. Si avvicinò, invece, mi guardò e sorrise. Afferò le mie labbra tra i suoi denti e le strinse appena. Cominciò a baciarmi, sempre più intensamente. Cominciai anche io, la toccavo delicatamente i capezzoli turgidi sotto il bikini. Sentì le sue gambe avvolgere strette le mie. La abbracciai forte a me e prendola sul petto le feci sentire la mia erezione. Mi guardò e cercava con lo sguardo un posto nel mare nascosto alla gente. Trovammo un anfratto in mezzo a degli alti scogli inaccessibili. Li ci penetrammo toccandoci le Anime senza pudore, nel mare, mentre annegavamo dolcemente tra i flutti e le spume, le brezze e i baci. Ed era immensa quando mi sussurrava mordendomi l’orecchio: -“scopami….dimmi perchè vuoi scoparmi”-
E io:
-“perchè ti amo, ti voglio, sei la mia Donna”-.

Giuseppe La Mura lug 2016
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web

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letto

Al mattino ognuno prende la sua strada fatta di scelte, di incontri e scontri, di responsabilità al lavoro, con gli altri, con noi stessi, di sorrisi, di complicità. E tutto cambia dall’inizio, dal momento in cui varchiamo la soglia di casa. E ciò che eravamo stati fino a qualche istante prima, lo lasciamo confinato tra i ricordi, come quadri e post-it appesi alle pareti di casa. Anche gli Amori.

-“già sei pronta, già vai via? Nemmeno il tempo di abbracciarti ancora e perdermi nei tuoi occhi, per portarli dentro me tutto il giorno? Nemmeno il tempo per un bacio? E se fosse l’ultimo? E se incontrassi un altro? Sai, stanotte dopo aver fatto all’amore mentre tu dormivi, scrivevo con le dita, tanti ‘ti amo’ sulla pelle, sulla tua bianca schiena, sulla fronte, sui seni, sul tuo sedere, sul tuo ventre. Avevi lo sguardo dolce, sereno, eri bellissima. Io, non potrò dimenticarmi di Te oggi. Mai, non amato nessuna così prima d’ora, ti sceglierei ancora domani e ancora…ancora”-

Lei sorrise mentre s’aggiustava i capelli, il fil di rossetto, la collana al collo. Si avvicinò a Lui lo strinse forte in un abbraccio e gli sussurrò:

-“mancava Soltanto il profumo, soltanto il Tuo. Ti porterò con me tutto il giorno. Non ti lascerò mai andar via da me”-

Lo baciò appena, gli lasciò un pò di quel rossetto, gli lasciò il suo Cuore poggiato sulle labbra.

Giuseppe La Mura lug 2016
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web