Adoro le gambe, le seguo con gli occhi. Salgo, partendo dai piedi, le caviglie, i polpacci, le cosce, i fianchi. Percorro la strada all’inverso, magari ho dimenticato qualche particolare per strada.
Ho dimenticato un neo, un taglietto, una cicatrice, una piccola imperfezione che rende uniche quelle gambe, quel gambo su cui poggia il suo Fiore, la Donna che amo e che vuol essere amata da Me.
Giuseppe La Mura lug 2016
testo: copyright legge 22 Aprile 1941 n°633
photo: Web
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